sabato 22 novembre 2025

PALMOLI: QUANDO LA LIBERTÀ FA PAURA!


Negli ultimi giorni la storia della famiglia che vive nei boschi di Palmoli mi ha fatto riflettere su un fatto scomodo: in Italia la libertà piace solo quando è decorativa. Quando diventa concreta, vissuta, quotidiana… allora fa paura.


lunedì 25 agosto 2025

Caserta, Santa Maria Capua Vetere e Capua: un tesoro senza rete



La Campania continua a vivere dentro una contraddizione insanabile: da un lato la retorica di una regione ricchissima di storia, arte e cultura; dall’altro la realtà di una gestione miope e Napoli-centrica, che concentra flussi, risorse e promozione solo sul capoluogo, relegando le province al ruolo di periferia muta. È il destino della provincia di Caserta, dove i turisti arrivano a milioni, ma perlopiù vedono soltanto la Reggia. Poi tornano a Napoli, alla Costiera, a Pompei. Tutto il resto rimane invisibile.

mercoledì 11 giugno 2025

Apartheid in Palestina.


Nel cuore del Medio Oriente, da oltre settant’anni, va in scena una tragedia tanto feroce quanto taciuta. Non è un conflitto, non è una disputa tra pari. È un progetto sistematico di cancellazione di un popolo: quello palestinese. Un popolo che resiste da generazioni a una delle forme più brutali, capillari e prolungate di colonizzazione moderna. L’opinione pubblica occidentale, troppo spesso anestetizzata da decenni di propaganda e manipolazione linguistica, si ostina a chiamarla “guerra”. Ma non c’è guerra quando da un lato c’è una delle potenze militari più avanzate del mondo, e dall’altro un popolo disarmato, confinato, affamato, bombardato, privato di ogni diritto fondamentale.

lunedì 9 giugno 2025

Disinteresse politico, violenza giovanile e incomprensione delle notizie: i sintomi di una crisi culturale

 


Il disinteresse politico, l’esplosione della violenza giovanile e la crescente incapacità di comprendere testi e notizie sono fenomeni che raccontano una crisi profonda, radicata non solo nei giovani, ma in tutta la società. Quando si parla di astensionismo, di sfiducia verso le istituzioni, spesso si indica il mondo giovanile come il più disilluso e disinteressato. Ma la verità è che ormai anche tra le fasce adulte, specie nella generazione dei trentenni, quarantenni e cinquantenni, il voto e la partecipazione politica sono percepiti come gesti inutili, svuotati di significato. I dati parlano chiaro: alle ultime tornate elettorali, l’astensione ha toccato punte altissime proprio tra i cittadini di mezza età, quelli che un tempo avrebbero dovuto rappresentare la spina dorsale attiva della vita pubblica. Non si tratta solo di sfiducia nei confronti dei partiti, ma di una sfiducia più ampia verso il senso stesso delle istituzioni. Per molti, la politica è diventata teatro di slogan, lotte interne, giochi di potere senza ricadute concrete sulla vita quotidiana.

mercoledì 4 giugno 2025

Referendum 8 e 9 giugno 2025: perché votare SÌ ai cinque quesiti su lavoro e cittadinanza

 


L’8 e il 9 giugno 2025, i cittadini italiani sono chiamati a esprimersi su cinque referendum abrogativi riguardanti lavoro e cittadinanza. Quattro quesiti mirano a modificare norme introdotte dal Jobs Act del 2015, mentre il quinto riguarda l’acquisizione della cittadinanza italiana per residenti stranieri. È fondamentale partecipare al voto, poiché i referendum abrogativi sono validi solo se si raggiunge il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto .

lunedì 2 giugno 2025

Indicazioni Nazionali scuola: una riflessione critica

 


Con l’aggiornamento delle Indicazioni Nazionali per la scuola primaria, il dibattito sull’identità della scuola pubblica italiana torna sotto i riflettori. Se alcuni interventi didattici appaiono del tutto coerenti con la missione educativa — come il consolidamento dello studio della grammatica o del corsivo, già presenti nel curricolo — altre novità sollevano legittime preoccupazioni. Tra queste, spicca l’inserimento esplicito della lettura della Bibbia come parte del percorso scolastico.


mercoledì 28 maggio 2025

Lacrime taciute: il fallimento di una società che non sa amare

 



Ogni volta che una donna viene uccisa da un uomo che diceva di amarla, il Paese si risveglia di colpo, solo per riaddormentarsi poco dopo. Un’altra candela accesa, un altro nome inciso sulla pietra, un altro minuto di silenzio che copre anni di rumore, di grida ignorate, di segnali non raccolti. L’ultimo femminicidio non è solo un fatto di cronaca: è l’ennesima pagina strappata dal libro dell’umanità, che ci lascia tra le mani un fallimento collettivo.