Nel cuore del Medio Oriente, da oltre settant’anni, va in scena una tragedia tanto feroce quanto taciuta. Non è un conflitto, non è una disputa tra pari. È un progetto sistematico di cancellazione di un popolo: quello palestinese. Un popolo che resiste da generazioni a una delle forme più brutali, capillari e prolungate di colonizzazione moderna. L’opinione pubblica occidentale, troppo spesso anestetizzata da decenni di propaganda e manipolazione linguistica, si ostina a chiamarla “guerra”. Ma non c’è guerra quando da un lato c’è una delle potenze militari più avanzate del mondo, e dall’altro un popolo disarmato, confinato, affamato, bombardato, privato di ogni diritto fondamentale.
mercoledì 11 giugno 2025
Apartheid in Palestina.
Nel cuore del Medio Oriente, da oltre settant’anni, va in scena una tragedia tanto feroce quanto taciuta. Non è un conflitto, non è una disputa tra pari. È un progetto sistematico di cancellazione di un popolo: quello palestinese. Un popolo che resiste da generazioni a una delle forme più brutali, capillari e prolungate di colonizzazione moderna. L’opinione pubblica occidentale, troppo spesso anestetizzata da decenni di propaganda e manipolazione linguistica, si ostina a chiamarla “guerra”. Ma non c’è guerra quando da un lato c’è una delle potenze militari più avanzate del mondo, e dall’altro un popolo disarmato, confinato, affamato, bombardato, privato di ogni diritto fondamentale.
lunedì 9 giugno 2025
Disinteresse politico, violenza giovanile e incomprensione delle notizie: i sintomi di una crisi culturale
Il disinteresse politico, l’esplosione della violenza giovanile e la crescente incapacità di comprendere testi e notizie sono fenomeni che raccontano una crisi profonda, radicata non solo nei giovani, ma in tutta la società. Quando si parla di astensionismo, di sfiducia verso le istituzioni, spesso si indica il mondo giovanile come il più disilluso e disinteressato. Ma la verità è che ormai anche tra le fasce adulte, specie nella generazione dei trentenni, quarantenni e cinquantenni, il voto e la partecipazione politica sono percepiti come gesti inutili, svuotati di significato. I dati parlano chiaro: alle ultime tornate elettorali, l’astensione ha toccato punte altissime proprio tra i cittadini di mezza età, quelli che un tempo avrebbero dovuto rappresentare la spina dorsale attiva della vita pubblica. Non si tratta solo di sfiducia nei confronti dei partiti, ma di una sfiducia più ampia verso il senso stesso delle istituzioni. Per molti, la politica è diventata teatro di slogan, lotte interne, giochi di potere senza ricadute concrete sulla vita quotidiana.
mercoledì 4 giugno 2025
Referendum 8 e 9 giugno 2025: perché votare SÌ ai cinque quesiti su lavoro e cittadinanza
L’8 e il 9 giugno 2025, i cittadini italiani sono chiamati a esprimersi su cinque referendum abrogativi riguardanti lavoro e cittadinanza. Quattro quesiti mirano a modificare norme introdotte dal Jobs Act del 2015, mentre il quinto riguarda l’acquisizione della cittadinanza italiana per residenti stranieri. È fondamentale partecipare al voto, poiché i referendum abrogativi sono validi solo se si raggiunge il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto .
lunedì 2 giugno 2025
Indicazioni Nazionali scuola: una riflessione critica
Con l’aggiornamento delle Indicazioni Nazionali per la scuola primaria, il dibattito sull’identità della scuola pubblica italiana torna sotto i riflettori. Se alcuni interventi didattici appaiono del tutto coerenti con la missione educativa — come il consolidamento dello studio della grammatica o del corsivo, già presenti nel curricolo — altre novità sollevano legittime preoccupazioni. Tra queste, spicca l’inserimento esplicito della lettura della Bibbia come parte del percorso scolastico.
mercoledì 28 maggio 2025
Lacrime taciute: il fallimento di una società che non sa amare
Ogni volta che una donna viene uccisa da un uomo che diceva di amarla, il Paese si risveglia di colpo, solo per riaddormentarsi poco dopo. Un’altra candela accesa, un altro nome inciso sulla pietra, un altro minuto di silenzio che copre anni di rumore, di grida ignorate, di segnali non raccolti. L’ultimo femminicidio non è solo un fatto di cronaca: è l’ennesima pagina strappata dal libro dell’umanità, che ci lascia tra le mani un fallimento collettivo.
venerdì 14 febbraio 2025
Bella 'Mbriana
C'era una volta, in un regno, una bellissima principessa di nome Bella ‘Mbriana. La sua bellezza era così straordinaria che tutti la ammiravano e la rispettavano. Bella ‘Mbriana viveva in un castello splendente, circondata da fiori profumati e alberi alti che toccavano il cielo. Ma un giorno, la principessa perse il suo amore, un giovane principe che partì per un lungo viaggio e non tornò mai più.
Sola e triste, Bella ‘Mbriana decise di lasciare il castello e vagare per la sua città, alla ricerca di un po' di conforto. Mentre camminava, le sue lacrime brillavano come piccole perle, e il suo cuore pesava come una grande pietra. La gente la vedeva passeggiare e si rattristava per lei, perché quella sua tristezza era contagiosa.
Il re, suo padre, preoccupato per la sua amata figlia, decise di fare qualcosa di speciale. Chiamò tutti i sudditi del regno e chiese loro di aprire le porte delle loro case per accogliere la principessa. "Facciamo sentire alla nostra principessa che non è sola", disse il re con voce gentile. "Ogni casa sarà un rifugio per lei!"
giovedì 9 maggio 2024
Pier delle Vigne raccontato ai ragazzi.
«Io son colui che tenni ambo le chiavi del cor di Federigo, e che le volsi, serrando e disserrando, sì soavi, che dal secreto suo quasi ogn'uom tolsi; fede portai al glorïoso offizio, tanto ch'i' ne perde' li sonni e ' polsi.»
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, Canto XIII)
Ciao ragazzi, mi chiamo Pier delle Vigne e sono nato a Capua, nel 1130.
Sono stato un politico, funzionario e letterato italiano del Regno di Sicilia, ritenuto tra i più grandi maestri dell'ars dictandi cioè l’arte di saper scrivere epistole (lettere dirette ad una persona o ad un gruppo di persone).
Ho iniziato la mia carriera nel 1220 come notaio al servizio
dell'imperatore Federico II di Svevia, facevo parte di quell'insieme
di notai, letterati e calligrafi che scrivevano documenti, ma
soprattutto lettere e circolari dell'imperatore. Sono stato impegnato anche
attivamente nella vita culturale del gruppo di intellettuali fedeli a Federico. Ho avuto contatti con il medico e filosofo Teodoro d'Antiochia e
con altri scienziati, e nelle mie lettere si ritrovano osservazioni
di contenuto filosofico e teologico. Mi sono speso molto anche per lo sviluppo e
poi per la protezione dell'Università di Napoli, e nel 1224 ho realizzato la lettera circolare che confermava la fondazione
dell'istituzione.