venerdì 29 aprile 2011

Entro i primi di maggio il D.M. sul rinnovo delle Gae

Nella mattina del 28 aprile si è svolto il previsto incontro per trattare della bozza di D.M. relativo alle graduatorie ad esaurimento per il personale docente ed educativo per il triennio 2011/2012 - 2012/2013 - 2013/2014.

L’Amministrazione ha illustrato la bozza di decreto ministeriale, che disciplina sia l’aggiornamento delle graduatorie, sia i trasferimenti da una provincia all’altra.
In particolare prevede:
 
– l’aggiornamento dei punteggi, che sarà effettuato con l’utilizzo delle stesse tabelle già utilizzate nel precedente biennio;
– l’inserimento in una sola provincia a libera scelta del docente;
– l’annullamento delle graduatorie di “coda”, compilate per il biennio 2009/2011 in attuazione del D.M. n. 42/2009.
 
Durante la riunione, l’amministrazione ha comunicato che saranno previsti solo 20 giorni per la presentazione delle domande, e non 30 come previsto nella stessa; ciò nell’interesse degli aspiranti, per consentire di effettuare le operazioni di nomina in tempi non eccessivamente lunghi.
Inoltre, all’art. 2 comma 8, che prevede la valutazione dell’intero anno di servizio per il personale inserito negli elenchi prioritari di cui ai D.M. n. 82 e 100 del 2009 e 68 e 80 del 2010, sarà precisata anche la valutabilità dell’intero anno scolastico, per coloro che, inseriti in tali elenchi, abbiano effettuato servizio nei progetti.
Sono stati preannunciati per il D.M. i seguenti tempi:
 
– possibile firma entro il 5 maggio;
– possibile scadenza delle domande di inserimento e/o aggiornamento 25 maggio;
– valutazione delle domande prodotte, da parte degli uffici scolastici periferici, nel mese di giugno;
– possibile pubblicazione delle graduatorie entro la prima decade di luglio.
 
Nel corso della riunione è stato inoltre comunicato che il Miur ha già predisposto l’intervento legislativo preannunciato nell’incontro del 21 aprile.
Il testo, che dovrebbe essere inserito nel decreto legge per lo sviluppo, prevederà:
 
• la definizione, con decreto interministeriale Mef - Miur - Funzione Pubblica, di un piano triennale per le nomine a tempo indeterminato del personale docente educativo ed Ata sui posti vacanti e disponibili;
• l’aggiornamento triennale delle graduatorie ad esaurimento, in luogo della precedente biennalità delle stesse;
• l’obbligo di permanenza per un quinquennio di “effettivo servizio” dopo la nomina in ruolo nella provincia;
• lo spostamento permanente del termine delle operazioni di nomina dal 31 luglio al 31 agosto.

venerdì 22 aprile 2011

GRADUATORIE AD ESAURIMENTO: INSERIMENTO A PETTINE IN UNA SOLA PROVINCIA

Oggi 21 aprile si è svolto al MIUR l'incontro con i sindacati per discutere dell'aggiornamento delle Graduatorie ad Esaurimento dei docenti, durante il quale è stata consegnata una bozza del Decreto Ministeriale in cui si prevede la possibilità, per gli inclusi, di spostarsi di provincia scegliendone una in cui essere inseriti "a pettine". Il confronto sull'articolato continuerà la prossima settimana.
Con l'occasione è stata aggiornata la situazione relativamente agli inserimenti "cautelativi" imposti dal commissario ad acta.
L'amministrazione ha confermato che sono in discussione alcuni provvedimenti legislativi "di sostegno" che dovrebbero intervenire su:
  1. la permanenza obbligatoria nella graduatoria provinciale per 5 anni dei neoassunti a tempo indeterminato.
  2. il prolungamento di un anno della validità delle Graduatorie ad Esaurimento, portandola da 2 a 3 anni. L'Amministrazione ha precisato che l'inserimento in Graduatoria di Circolo e di Istituto potrà essere fatta comunque in provincia diversa da quella di inserimento in Graduatoria ad Esaurimento.
  3. un intervento legislativo che chiarisca l'applicazione della normativa europea in materia di contratti a termine.
Sono inoltre previste modifiche legislative riguardo:
  • la stipula dei contratti a tempo indeterminato, per cui il limite di tempo sarà definitivamente prolungato dal 31 luglio al 31 agosto;
  • al prossimo decreto relativo alle Graduatorie prioritarie
Tutto questo però non risolve il problema del precariato...

venerdì 15 aprile 2011

VITTORIO ARRIGONI UCCISO A GAZA DAI SALAFITI

E' finito malissimo il rapimento a Gaza di Vittorio Arrigoni. L’attivista dell’International solidarity movement, che per il manifesto ha raccontato dal vivo gli orrori dell’operazione Piombo Fuso e la situazione drammatica dei palestinesi della Striscia, sarebbe rimasto ucciso nel blitz che intendeva liberarlo nella notte. Il suo corpo, fanno sapere fonti ufficiali palestinesi, è stato ritrovato senza vita in un appartamento del quartiere Qarame, a Gaza City.
In serata Hamas aveva annunciato “un’operazione di pulizia” negli ambienti islamisti vicini alla cellula salafita che aveva rapito Arrigoni al mattino. Poco dopo veniva individuato il covo in cui il cooperante italiano era tenuto prigioniero ed entrava in azione un commando delle Brigate Ezzedin al-Qassam, il cosiddetto braccio armato di Hamas. Dai primi dettagli resi noti da Hamas, sembra che Vittorio sia stato “soffocato” da due dei suoi rapitori. Nell’operazione i due sarebbero poi stati feriti e arrestati. Voci non confermate parlano invece di un terzo rapitore ucciso.
Qualche ora prima su youtube, era apparso un video postato da The Voice of Gaza, che ritraeva Vittorio con le mani legate e bendato, visibilmente ferito sul lato destro del volto. E’ la rivendicazione della Brigata Mohamed Bin Moslama, uno dei mille gruppi della galassia salafita filo al-Qaida, ostile ad Hamas e assai poco sensibile alla causa palestinese. Sulle immagini scorrono alcune scritte in arabo con la data di ieri. I rapitori chiedevano la liberazione dello sceicco Abu Al Waleed Al Maqdisi, arrestato circa un mese fa, e di altri prigionieri salafiti detenuti nelle carceri di Hamas. Si definisce l'Italia di Arrigoni "uno staterello crociato"e si fissa in 30 ore l'ultimatum per soddisfare le richieste, al termine del quale la minaccia è quella di uccidere l'ostaggio. Poi la situazione è precipitata e intorno all’1,30 si è capito che qualcosa era andato storto. Prima la notizia del corpo ritrovato senza vita nella Striscia, poi i primi dettagli. E purtroppo la conferma.
Quattro anni fa da un altro gruppo locale simpatizzante di al-Qaida, l'Esercito dell'Islam, aveva rapito il giornalista britannico della Bbc Alan Johnston. Nel suo caso, al termine di lunghe e laboriose trattative, si arrivò alla liberazione dopo 114 giorni di prigionia.

Dagli ultimi due anni e mezzo vissuti intensamente da Vittorio Arrigoni nella Striscia e dall’esperienza della Freedom Flotilla erano nati numerosi reportage scritti per il manifesto e il volume “Restiamo umani”, pubblicato nel 2009 da manifestolibri. Sul suo profilo facebook appare un suo post inviato alle 19.12 di mercoledì 13 aprile, che riportava la storia di quattro lavoratori palestinesi morti in uno dei tunnel scavati sotto il confine di Rafah, per aggirare l’assedio delle forze israeliane.
Il suo blog è un punto di riferimento per chi vuole conoscere quanto avviene in Palestina: guerrillaradio.iobloggo.com

da IL MANIFESTO

martedì 12 aprile 2011

Togliamo il disturbo. Saggio sulla libertà di non studiare di Paola Mastrocola

"Se non siamo più d'accordo sul fatto che sia bene studiare, allora smettiamo di farlo. Ma smettiamo tutti insieme.
Io non vorrei più forzare nessuno. Lo dico più chiaro: io non vorrei più forzare i miei studenti a studiare.
Non credo che sia giusto, né per i forzati né per i forzanti. [...]
Sia ben chiaro: per parte mia, io vorrei che tutti quanti studiassero."





Nel 2004 Paola Mastrocola ci aveva regalato un libro più piccolo, più veloce, uno sfogo più che un trattato, il cui intento polemico era evidente sin dal titolo: La scuola raccontata al mio cane.
Oggi dalla sua esperienza nasce un saggio completo, un'analisi impietosa e grave della situazione attuale non solo della scuola, ma della cultura, della società, della vita degli italiani, del futuro dei giovani.
L'intento polemico è invariato e anche questa volta lo leggiamo sin nel titolo: Togliamo il disturbo, come dire che, dato che la società ci impone un modello culturale dove preparazione diventa sinonimo di nozionismo - vade retro nozione! - e ogni sforzo intellettuale assume valenza negativa, gli insegnanti possono anche togliere il disturbo.
"Oggi se parli di studio, sei subito vecchio. Pesante, lento, bacucco, fuori moda, antipatico e noioso. Studio è una parola perdente a priori: appena la pronunci, hai già perso.
Non studiare invece è bello, sa di nuovo, di fresco e di gioioso. È come andar per campi a fare una merenda, o i tuffi dagli scogli, o una camicia appena lavata e stesa al sole."

Al centro dell'analisi del 2004 c'era la trasformazione del lessico: il verbo rimandare che si trasforma in recuperare e perde ogni pericolosità; dall’iniziare le lezioni il primo giorno di scuola all’accogliere i ragazzi per una settimana senza fare nulla; dai programmi ai progetti in una scuola incentrata sul marketing... e così via. Una trasformazione formale che portava con sé quella concettuale.


Oggi la professoressa di lettere Paola Mastrocola racconta gli ultimi decenni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, facendone un'analisi anche "fastidiosa" per certi versi, rileggendo soprattutto le trasformazioni culturali di questi anni, le scelte di indirizzo, i tanti errori - spesso mascherati sotto un apparente abito di innovazione - e i pochi successi.
Se dovessimo trovare anche qui le parole-chiave attorno alle quali si svolge il ragionamento sarebbero: fallimento, disastro, inutilità, illusione, abisso, impotenza...
Le prime due parti del saggio fotografano la scuola italiana e di conseguenza la preparazione dei giovani - certo, vista con gli occhi di Paola Mastrocola, diciamo un'analisi soggettiva ma molto ben argomentata - offrendone un'immagine drammatica, quasi senza via d'uscita.


La terza parte offre la via d'uscita: "mi è parso di aver trovato niente meno che una soluzione per il futuro.. Qualcosa che ha a che fare con la felicità dei giovani, la loro libertà di scelta. Insomma, la terza parte - scrive ancora la Mastrocola - è la mia personale 'modesta proposta': in poche parole, lì vi dico che farei io se governassi l'universo, quale scuola inventerei".
Ecco altre parole importanti: libertà, scelta, individuo, responsabilità.
E tre nomi: Carlo Martello, Dante e Jonathan Franzen. Cosa c'entrano Carlo Martello, Dante e Jonathan Franzen con tutto il discorso di prima? Vedrete che c'entrano eccome.
La 'modesta proposta' della Mastrocola è una scuola divisa in tre direzioni ben distinte. Con una innovazione legata al nostro vivere quotidiano multitasking basata però su una preparazione di base eccellente, "e poi liberi tutti!".


È in questa parte finale, travolgente, l'anima del libro.
"Evitiamo il pericolo strisciante dell'omologazione": è importante! Così come è importante capire per cosa siamo nati, cosa vogliamo fare, indipendentemente dal pensiero dei molti. La scuola ci deve offrire la possibilità di scegliere, e di farlo anche controcorrente. Ci deve fornire le basi, nei primi anni dell'obbligo, per capire se siamo nati per studiare o per fare un lavoro manuale, per coltivare la terra o per fare il tecnico di computer, per leggere Torquato Tasso o per cucinare. Indipendentemente dalla famiglia di origine e dalle velleità dei genitori.
"Ci vuole un certo coraggio, la libertà non è affatto una scelta facile", ma potrebbe portare a una formazione superiore diversificata e piacevole per tutti. Liberando anche la scuola da quel conformismo e quella superficialità che la stanno uccidendo.


Paola Mastrocola - Togliamo il disturbo. Saggio sulla libertà di non studiare
271 pag., 17,00 € - Edizioni Guanda 2011
ISBN 978-88-6088-164-9

venerdì 8 aprile 2011

PRECARIETA' A VITA???

UNO SPETTRO S’AGGIRA TRA I PRECARI DELLA SCUOLA

E’ lo spettro del pasticcio delle “code” e del “pettine” …

La sentenza della Corte Costituzionale n.41/2011, che ha abrogato le “code” nelle Graduatorie ad Esaurimento, sta facendo scoppiare, tra i precari della scuola, una vera e propria “guerra tra poveri”: - precari che stanno lavorando con contratti a tempo determinato nelle province del Nord, contro precari delle province del Sud rimasti disoccupati per effetto dei tagli della legge 133/’08;

- precari delle province più piccole e con meno disponibilità di posti, contro precari delle grandi province e delle aree metropolitane.

Come i polli di Renzo, i docenti a termine, si stanno beccando tra loro, in attesa, tra l’altro, di essere scannati dalla mannaia della terza trance di tagli previsti dalla Tremonti/Gelmini (altre 19.700 cattedre e 14.167 posti coperti da personale Ata, completando così il taglio di 132 mila posti di lavoro nel triennio, secondo quanto previsto dall’articolo 64 della legge 133).

Tutto nasce dall’ex ministro della P.I. G. Fioroni che, nella legge Finanziaria del 2007, trasformò le Graduatorie Permanente Provinciali in Graduatorie ad Esaurimento.

Le GaE sono state “blindate”, vietato trasferirsi di provincia, a differenza di quanto – e giustamente – si poteva fare fino ad ora.

In poche settimane decine di migliaia di precari dovettero decidere in quale provincia inscriversi.

Fioroni giustificò il tutto con il fatto che, nella stessa legge finanziaria, era previsto un piano di fattibilità – una promessa quindi – per l’assunzione di 150.000 docenti e 20.000 ATA in tre anni.

All’epoca i Cobas denunciarono subito l’inganno.



Il piano non avrebbe risolto il problema del precariato nella scuola, avrebbe semmai garantito solo il ripristino del turn-over; inoltre andare a toccare un’altra volta le graduatorie, chiudendole e prevedendo che chi si fosse trasferito di provincia sarebbe stato messo in coda, avrebbe scatenato appunto la guerra tra poveri.

Come sappiamo poi il piano non è stato attuato, sono state effettuate solo in parte le assunzioni; con il governo Berlusconi sono continuati e sono stati moltiplicati i tagli che anche il governo Prodi aveva effettuato nella scuola e pure la Gelmini ci ha messo del suo nel manomettere le GaE, dando la possibilità di iscriversi in altre tre province, oltre la propria, sempre però in coda.

Come era prevedibile furono migliaia i ricorsi al TAR del Lazio contro la disposizione, palesemente anticostituzionale tra l’altro, che chi si fosse spostato di provincia sarebbe stato messo in coda e non “a pettine” con il proprio punteggio.

Come altrettante migliaia furono i controricorsi di chi, se fossero state abolite le “code”, si sarebbe trovato scavalcato in graduatoria dai ricorrenti.

Del resto questo sport dell’Amministrazione (indipendentemente da chi ci sta al Governo), di toccare e ritoccare le graduatorie dei precari, utilizzate per le immissioni in ruolo e per il conferimento delle supplenze annuali, non è assolutamente una novità.

Ricordiamo tutti le trovate di Berlinguer che trasformò i vecchi Concorsi per Titoli in Graduatorie Permanenti, divise in tre fasce – indipendentemente tra l’altro dal punteggio – proprio per mettere i precari di una fascia contro i precari dell’altra; oppure il suo successore T. De Mauro che regalò ai docenti specializzati con le SSIS un bonus, tanto per metterli contro i precari storici, abilitatisi con i concorsi ordinari o riservati; oppure la Moratti, che si inventò il raddoppio del punteggio per il servizio nelle scuole di montagna.

Di sicuro, a fronte di un nuovo sistema di reclutamento sul quale stanno discutendo (DDL Pittoni ad esempio) che prevederà presumibilmente nuovi concorsi a cattedra, troveranno pure il modo di mettere i nuovi docenti contro i vecchi precari.

Insomma il motto del “divide et impera” è sempre stato usato per mettere gli uni contro gli altri ed impedire invece la ricomposizione di tutti i precari della scuola, all’interno di un forte movimento contro la precarietà e l’uso spregiudicato che lo Stato fa di essa.

Ricordiamo che l’essenza della precarietà nel mondo della scuola (uno su cinque dei docenti è precario, e uno su due del personale Ata ha un contratto a termine) è dovuta al fatto che un precario costa allo Stato 8/9 mila euro in meno di un lavoratore a tempo indeterminato.

Quindi non è assolutamente una questione di sistema di formazione dei docenti o di reclutamento degli stessi inefficiente, oppure di graduatorie che non funzionano, è solo una questione di sfruttamento.



L’emendamento, introdotto nel decreto mille proroghe dallo stesso senatore leghista Pittoni per aggirare la sentenza della Corte, prevede – in attesa di un nuovo sistema di reclutamento - il blocco delle GaE fino al 31 agosto 2012.

Si prevede inoltre l’odioso divieto, essendo nelle GAE di una provincia, di potersi, come è sempre avvenuto, iscrivere nelle Graduatorie d’Istituto di altra provincia per le supplenze dei presidi.

Si tratta di un ulteriore provvedimento che scatenerà ancora una volta precari contro precari.

I 15.000 circa ricorrenti contro le code – e solo loro – saranno inseriti a “pettine” e – pare – pure in tutte e tre le province in cui erano in “coda”, mentre tutti gli altri staranno in un’unica provincia senza la possibilità né di spostarsi, né di aggiornare il proprio punteggio.

Il vero obbiettivo dei provvedimenti di Pittoni e della Lega sembra essere quello di congelare le graduatorie provinciali per questo anno, per poi cancellarle definitivamente il prossimo anno con la loro sostituzione con gli albi regionali. E se le graduatorie provinciali non verranno più riaperte vi saranno nuove forme di reclutamento dove punteggi, formazione e titoli accumulati in anni di servizio conteranno ben poco e tutti i precari saranno costretti a sostenere nuovi concorsi insieme ai neo-laureati o agli abilitati del nuovo Tirocinio Formativo Attivo.

Di fronte ad un’altra e sconsiderata “guerra tra poveri” che si è aperta sulla questione delle “code” e del “pettine” i COBAS – COMITATI DI BASE DELLA SCUOLA – intendono lanciare un forte appello ai precari e a tutti i lavoratori della scuola:

NO AI CONFLITTI TRA PRECARI

APRIAMO INVECE UNA FORTE CONFLITTUALITA’ CONTRO TREMONTI/GELMINI, CONTRO LA PRECARIETA’ E I TAGLI DEI POSTI DI LAVORO CHE STANNO AFFONDANDO LA SCUOLA PUBBLICA

Il problema evidentemente è imporre con la lotta il superamento della condizione precaria, andare all’origine della questione, abolire con la lotta le cause della precarietà, cioè il costo del lavoro più basso dei precari rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato.

1. Immissione in ruolo su tutti i posti vacanti

- Automatica immissione in ruolo sui posti vacanti ad ogni inizio d’anno scolastico, abrogando quella norma, inserita nella Legge Finanziaria del 1997 (da un governo di centrosinistra), che prevede la preventiva autorizzazione mediante un Decreto Interministeriale, su parere del Ministero dell’Economia.

I posti vacanti devono essere occupati da personale stabile e non con contratti a termine; ogni governo - in questi anni - ha preferito autorizzare le immissioni in ruolo con il contagocce, proprio per l’estrema convenienza a sfruttare i precari.

Anche ora, nonostante i tagli epocali che stanno avvenendo, per il progressivo pensionamento del personale, solo i posti vacanti di organico di diritto del personale docente e ATA sono decine di migliaia (61mila docenti e 38mila e trecento ATA).

Non serve nessun piano straordinario.

All’attuale opposizione, o alle forze sindacali che sproloquiano su piani straordinari di 100.000 assunzioni, rispondiamo che basterebbe ripristinare la normalità – intanto – delle automatiche assunzioni quando i posti si rendono vacanti.

2. A parità di lavoro parità di trattamento: basta con lo sfruttamento dei precari

- parità di trattamento economico e normativo per quanto riguarda ferie, malattia, permessi tra il personale a tempo determinato e indeterminato.

- progressione di carriera (scatti di anzianità) anche per il personale a tempo determinato, almeno dopo quattro anni di servizio, com’era per gli insegnanti di Religione Cattolica prima che una sanatoria li immettesse scandalosamente in ruolo, lasciando gli altri supplenti a vita; è ora di finirla con il fatto che un precario, anche dopo quindici o vent’anni di servizio, abbia sempre lo stipendio a livello zero.

Già sono innumerevoli le sentenze di Giudici del Lavoro di tutti i Tribunali del paese che hanno riconosciuto il diritto agli scatti di anzianità anche per i lavoratori a tempo determinato. Migliaia sono i precari che hanno impugnato i propri contratti entro il 23 gennaio scorso e che stanno ricorrendo per ottenere gli scatti di anzianità – supportati, tra altro, anche dai quei sindacati concertativi che in tutti questi anni hanno accettato di firmare contratti di lavoro che discriminano i precari.

La marea di ricorsi al Giudice del lavoro, finalmente di precari contro l’Amministrazione che li sfrutta e non contro altri precari, devono però essere sostenuti con la lotta, seria ed efficace, e assieme a tutti gli altri lavoratori della scuola.

3. Basta con i tagli agli organici e alle risorse che stanno impoverendo la scuola

Definizione degli organici in base alle esigenze dell’istituzione scolastica e del servizio, degli spazi a disposizione (no alle classi sovraffollate illegalmente), della necessità di sconfiggere la dispersione scolastica di migliaia e migliaia di ragazzi.

Superamento della divisione forzosa tra organico di diritto e organico di fatto, stabilendo un organico funzionale d’istituto, in base alle esigenze del servizio scolastico da erogare e non in base ai numeri dettati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

4. Libertà di movimento, libertà di graduatoria



- Aprire alla sua naturale scadenza (marzo/aprile 2011) le Graduatorie ad Esaurimento per l’aggiornamento con i nuovi titoli, a “pettine” con il proprio punteggio.

5. Nessun nuovo sistema di reclutamento che non tenga conto dei diritti acquisiti dai precari in anni ed anni di sfruttamento e che non sia stato discusso con i precari



Su questi cinque punti irrinunciabili, volti alla fine del precariato nella scuola, per l’oggi e pure per il futuro, non alla stabilizzazione – pur sacrosanta - di qualche migliaio di precari, dobbiamo sviluppare la lotta.

Su questi cinque punti volti non alla riforma del reclutamento dei docenti – sul quale comunque vogliamo discutere – ma alla rimozione delle cause e delle convenienze per uno Stato sfruttatore ad usare la precarietà, dobbiamo trovare alleanze, forme di ricomposizione e di lotta efficaci.

“PRECARI A CASA PROPRIA” … O A CASA CHI CI HA COSTRETTO E CI COSTRINGE ALLA PRECARIETA’ A VITA?

QUESTA E’ LA SCELTA CHE QUI ED ORA OGNI PRECARIO DEVE FARE.

giovedì 7 aprile 2011

GRADUATORIE AD ESAURIMENTO: DECISIONI RIMANDATE A FINE APRILE

Comunicato dell'Ufficio Stampa Pd informa che il ministro Gelmini incontrerà una delegazione bipartisan dei 60 parlamentari che chiedono di investire il Parlamento della complessa questione dell'aggiornamento delle graduatorie. L'incontro avverrà entro la seconda decade di aprile; fino ad allora, commenta l’on. Fallica (Fds) " non saranno assunte iniziative unilaterali che non tengano conto anche del dibattito parlamentare in materia".
" - Siamo fiduciosi -. Lo dicono i deputati Tonino Russo (Pd) e Pippo Fallica (Fds) che oggi hanno incontrato il ministro dell’Istruzione, in riferimento alla vicenda dell’aggiornamento delle graduatorie.
La scorsa settimana i due avevano consegnato al ministro Gelmini una lettera, sottoscritta da 60 deputati di varie forze parlamentari, riguardo alla vicenda dei trasferimenti dei docenti in una provincia diversa da quella di provenienza.
“È stato un incontro breve e cordiale – spiega Tonino Russo - si è convenuto, considerati i febbrili lavori di queste settimane, di tenere l’incontro, con una delegazione dei 60 sottoscrittori, entro la seconda
decade di aprile.
“Fino ad allora - sottolinea l’on. Fallica (Fds) - non saranno assunte iniziative unilaterali che non tengano conto anche del dibattito parlamentare in materia”.
“Il ministro Gelmini, inoltre, si è mostrato disponibile rispetto alle tematiche da noi sollevate nella missiva. Crediamo – concludono - che i contenuti e lo spirito della sentenza della Corte Costituzionale n. 41 del 9 febbraio 2011 avranno modo di essere pienamente rispettati”."

martedì 5 aprile 2011

Disegni da colorare

http://www.mediafire.com/?toc2t901uljv9zy

EDUCARE LA MENTE

Questo blog nasce dall’esigenza di mettere in relazione insegnanti, educatori e tutti coloro che hanno a che fare con l’educazione. Nel sito potrete trovare link utili, schede, lavori con la lavagna interattiva multimediale e tantissime altre cose…

Spero tutto possa esservi d’aiuto!

Buon Lavoro

Pasquale